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8 Marzo: Giornata Internazionale dei diritti della Donna, non una Festa!


Ogni anno, l’8 marzo, ci si ritrova a celebrare la “Festa della Donna”. Ma è davvero corretto utilizzare questo termine? Scopriamo insieme perché sarebbe più appropriato parlare di Giornata Internazionale della Donna.

Le origini:

Le radici di questa ricorrenza affondano nelle lotte per i diritti delle donne all’inizio del XX secolo. Nel 1908, a New York, migliaia di operaie tessili scesero in piazza per protestare contro le condizioni di lavoro inaccettabili e la disparità salariale rispetto agli uomini. Da quel momento, la data dell’8 marzo divenne un simbolo di rivendicazione e di speranza per le donne di tutto il mondo.

Non una festa, ma una giornata di riflessione:

L’obiettivo della Giornata Internazionale della Donna non è celebrare una “festa” in senso ludico, ma piuttosto riflettere sulle conquiste ottenute e sulle sfide ancora da affrontare in tema di parità di genere. Si tratta di un momento per ricordare le battaglie delle donne che ci hanno preceduto e per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni e le violenze che ancora oggi le donne subiscono in molte parti del mondo.

Perché “internazionale”?

L’aggettivo “internazionale” sottolinea la portata globale di questa ricorrenza. Non si tratta di una celebrazione limitata a un singolo paese o cultura, ma di un momento di unione e solidarietà tra le donne di tutto il mondo, a prescindere dalle loro differenze di nazionalità, etnia, religione o classe sociale.

Esempi di discriminazioni e violenze:

  • Disparità salariale: A livello globale, le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini per lo stesso lavoro.
  • Violenza domestica: Una donna su tre nel mondo ha subito violenze fisiche o sessuali da parte del partner.
  • Sotto-rappresentazione politica: Le donne occupano solo il 25% dei seggi parlamentari nel mondo.
  • Negazione dell’accesso all’istruzione e alla salute: In molte parti del mondo, le donne e le bambine sono ancora private del diritto all’istruzione e all’assistenza sanitaria.

Quindi, come dovremmo chiamarla?

La dicitura “Giornata Internazionale della Donna” è la più precisa e appropriata per definire questa ricorrenza. Essa rispecchia il suo significato profondo e la sua natura di momento di riflessione, impegno e lotta per l’uguaglianza di genere.

Conclusione

L’8 marzo non è una semplice “festa”, ma un’occasione importante per ricordare le conquiste del passato e per continuare a lottare per un futuro in cui le donne siano davvero libere e uguali agli uomini. Usiamo quindi la terminologia corretta e chiamiamola “Giornata Internazionale della Donna”.

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